Riceviamo e volentieri pubblichiamo il resoconto della partecipazione di un gruppo di podisti del CSI Sasso Marconi alla Maratona di Atene.
La premessa
Andando a ritroso nel tempo, Si sa che la battaglia di Maratona è famosa per la leggenda dell’emerodromo Fidippide che, secondo Luciano di Samosata, avrebbe corso ininterrottamente da Maratona ad Atene per annunciare la vittoria e giuntovi, sarebbe morto per lo sforzo. Pur trattandosi di una commistione di storie antiche, il racconto di tale impresa è resistito nei secoli fino a ispirare l’ideazione della gara podistica della maratona, che nel 1896 fu introdotta nel programma ufficiale della prima edizione dei giochi olimpici moderni tenutasi ad Atene.
La solidarietà
In questa occasione abbiamo avuto l’opportunità di unire la nostra passione per la corsa alla solidarietà tramite un progetto della Fondazione Policlinico Sant’Orsola che ci è stata presentata dal nostro sponsor tecnico MEC Italy. Ci affiliamo per promuovere l’iniziativa “Battiti” che si prefigge di adottare soluzioni tecnologiche innovative per la cura e il rientro all’attività sportiva di soggetti che hanno subito un trapianto di cuore.
Si è quindi sviluppata all’interno della nostra squadra anche una bonaria rivalità su chi riceverà più donazioni. Questa “gara” è comunque ancora in corso, almeno fino a Natale.
I preparativi
Si parte con il gruppo per Atene venerdì 10 novembre, in ordine un po’ sparso in quanto prenotati con compagnie aeree diverse; nella capitale greca ci accoglie un temporale con pioggia battente e quando andiamo per ritirare i pettorali siamo piuttosto inzuppati. Doveva essere caldo, o almeno l’intelligenza artificiale così aveva previsto!
La sera ci sediamo per mangiare una sostanziosa cena in salsa ellenica, con souvlaki, gyros pita, tzatziki, insalata greca, moussaka e l’irrinunciabile birra Mythos. La digestione non sarà delle più agevoli, ma abbiamo ancora un giorno di margine.
Sabato il tempo è decisamente migliore e ci godiamo una splendida giornata da turisti tra il museo archeologico, l’Acropoli e le pittoresche stradine della Plaka..
La sera evitiamo di mangiare fuori, la cucina dell’appartamento era ben attrezzata, quindi ci siamo sbizzarriti con la fantasia. Abbiamo inventato una pasta italo-ellenica con fusilli nostrani e un condimento a freddo di feta, olive Kalamata, pomodoro fresco, origano e olio. Un piatto da leccarsi i baffi ormai battezzato come pasta maratona.
Dopo aver cenato siamo andati a letto presto, perché la sveglia sarebbe suonata alle 4:45. Non volevamo arrivare alla partenza affamati, quindi abbiamo fatto una colazione ben sostanziosa mantenendo inalterato lo spirito greco grazie a yogurt, kefir e pane locale.
Abbiamo quindi preso il bus che ci ha portati alla partenza di Maratona, e già qui abbiamo iniziato a intuire che le salitelle pronosticate non si adattavano proprio al vezzeggiativo usato.
Arrivati al via ci danno acqua, antivento per ripararci dal freddo (erano le 7.00) e la disponibilità dello stadio per riscaldarci e usare i (terribili) bagni chimici. Finalmente riusciamo a fare una foto di gruppo e poi ciascuno si avvia alla propria griglia di partenza.
Prima dello sparo abbiamo la musica che ci carica e anche tanto spazio a disposizione, poi lo speaker pronuncia in greco, e poi in inglese quello che pareva una sorta di giuramento olimpico dove promettiamo di gareggiare in modo rispettoso delle regole. Un momento abbastanza emozionante anche questo.
La gara
Non c’è tempo per pensarci troppo, partono subito i top runner e dopo poco avanziamo anche noi all’arco di partenza e bam, pronti via!
All’inizio il percorso è pianeggiante o in leggera discesa, dopo 4 km c’è una deviazione che porta verso il mare, un “avanti e indietro” che ti permette di vedere i tuoi compagni di squadra e anche ricevere il ramo d’ulivo da portare fino al traguardo.
Si continua così fino circa al 10° km, qui inizia la salita, il sole ha cominciato a far capolino e le nuvole a dissolversi, da questo punto il caldo l’ha fatta decisamente da padrone.
Si continua con molta salita e anche qualche discesa fin verso il 17° km, poi un paio di km più “facili”. Al 19° inizia il resto della salita che, se si eccettua per un paio di sottopassi, non darà tregua fino al km 32. È tanta, veramente tanta strada da percorrere e ci si inizia a chiedere come sarà possibile finire la gara.
Per fortuna un fattore di stimolo l’abbiamo trovato nel grande calore del pubblico. Lungo la strada (in fin dei conti abbiamo percorso la statale che porta alla capitale) decine di migliaia di persone ti incoraggiano, ti urlano bravo (in italiano), dimostrano di essere spettatori veramente interessati a far parte di questo evento eccezionale. E poi moltissimi bambini, abbiamo consumato le mani a forza di dare dei cinque!
Le salite non finivano mai e ogni valico pullulava di pubblico rumoroso, sembrava di essere nei tornanti dello Stelvio durante il Giro d’Italia. Al 32° abbiamo finalmente scollinato, a quel punto ci aspettavano 10 km praticamente tutti in discesa, con grande apprensione per la tensione muscolare che si era accumulata nei quadricipiti, dando segnali inquietanti ogni volta che si provava ad accelerare.
I chilometri passavano con una lentezza mostruosa. I ristori, fortunatamente molto frequenti, erano come un’oasi nel deserto, le gambe imploravano di fermarsi ma la testa non ne voleva sapere.
Avvicinandoci al finale nel centro di Atene la gente si faceva sempre più numerosa e si stringeva intorno alla strada, le grida di incoraggiamento, sempre più forti, abbiamo cercato di raccogliere le ultime briciole di forza mentale e fisica, da non si sa dove, finché all’improvviso si è intravista l’entrata dello stadio.
Il traguardo
Tutti noi avevamo visto non so quante volte l’entrata trionfale allo stadio di Stefano Baldini nella maratona delle Olimpiadi di Atene del 2004 e in cuor nostro sognavamo un’entrata simile.
Ed effettivamente è stato così: avvolti da ali di folla festante siamo entrati nello stadio Panathinaiko, con le tribune gremite di persone che applaudivano. L’emozione ci ha travolto fino a sentire i brividi sulla pelle. Abbiamo percorso mezzo giro della celebre pista nera, con il ramo d’ulivo in mano, immersi in un’atmosfera assolutamente magica.
Abbiamo provato una mescolanza fortissima di emozioni contrastanti: gioia, sofferenza, gratitudine, dolore, quasi incredulità per avercela fatta.
Non ci sono foto o strumenti social che possano trasformare tutti i sentimenti in parole, questa esperienza rimarrà custodita solo nel cuore e nell’anima di ciascuno, come un ricordo indelebile.
Una gara dura, durissima, oltre 350 metri di dislivello concentrati per la maggior parte in 13 infiniti chilometri, correre una maratona partendo da Maratona è un’esperienza unica. E arrivare ad Atene dentro lo stadio Panathinaiko ti riempie di emozioni straordinarie, facendoti sentire parte di una storia millenaria!
I risultati
Questa maratona è stata un successo per tutti i partecipanti del nostro gruppo, oltre ad averla portata a compimento, il che non era scontato, abbiamo registrato anche diversi risultati eccezionali nell’ambito del ranking degli atleti di nazionalità italiana, in particolare un 2°, 4° e 9° posto nelle rispettive categorie femminili e un 3°, 7°, 8° e 9° in quelle maschili.
Ecco i dati completi riferiti al CSI Sasso Marconi con i relativi piazzamenti in maratona.