Da sabato scorso 9 di novembre, il glorioso Campo Centrale di Villa Pallavicini ha un nuovo nome. Un terreno di gioco che, nei decenni, ha visto passare le squadre più illustri, dalla Nazionale della Colombia che, durante i Mondiali di Calcio del 1990, aveva qui il proprio quartier generale, passando per il Milan di Arrigo Sacchi e degli olandesi, che qui faceva tappa di passaggio da Borgo Panigale prima di affrontare il Bologna FC, per finire allo TianJin Quanjian di Fabio Cannavaro, in tournée in Italia con Alexandre Pato e Axel Witsel un paio di anni fa. E non poteva che essere Campo Enzo Ventura la denominazione scelta. Alla presenza di tantissimi sportivi e dirigenti della Polisportiva Antal Pallavicini di ieri e di oggi, è stata ricordata la figura di Enzo. A fare gli onori di casa, Don Massimo Vacchetti, insieme a Mons. Allori, Don Baroncini e al nuovo Direttore della Polisportiva Alessandro Facchini. Prezioso, infaticabile, onesto. Ma anche umile e disinteressato. Questi gli aggettivi ricorrenti nelle parole di chi ha conosciuto Enzo, nel lavoro di quasi 60 anni a favore dello sport e dei giovani. Particolarmente apprezzate le parole di Antonio Ciscato: ha potuto infatti raccontare di un percorso partito addirittura nel 1955 quando, giovanissimi lavoratori al fianco di Don Giulio Salmi, hanno condiviso prima la casa, poi il servizio militare, infine l’attività nella Polisportiva al fianco del Prof. Cesare Ottaviani. La moglie, la figlia e le due nipoti hanno poi scoperto la targa che da oggi caratterizza l’ingresso in campo degli atleti, per concludere con un simpatico momento conviviale di festa insieme.
