DICEMBRE 2020.
Era ormai quasi un anno fa. Qualcuno già si chiedeva chi sarebbe stato il regista, per primo, a raccontare della nostra vita. Di quella Italia, e di gran parte del mondo, prima o dopo, tutta chiusa in casa, con le luci abbassate e il motore acceso al minimo, ad attendere il passaggio della bufera.
Alla fine, siamo stati noi. “Fuori era primavera” è il documentario, il film di montaggio di Gabriele Salvatores, che racconta tutto questo. Tanti piccoli contributi da tutta l’Italia, anche banali e ingenui, per ricordare quelle settimane, il ritratto più vero del mondo di ieri e, in parte, anche di quello di oggi. Un racconto intimo, e allo stesso tempo collettivo. I balconi e le strade deserte, le scene di vita familiare, tutte uguali e insieme diverse, e le immagini di chi, nonostante tutto, per lavoro o per necessità personali, dalle case ha continuato sempre ad uscire…E i centri sportivi abbandonati, senza palloni da rincorrere. La disperazione e la speranza, il dolore e le piccole gioie della vita, che deve continuare. E, su tutto, il ciclo della natura, alieno e indifferente che, inesorabile, va avanti lo stesso. I fiori, il mare, gli animali, la luce e le stagioni. La primavera, per fortuna.
Finisce oggi il ciclo di questo quadriennio per la nostra associazione, prolungato per mille motivi oltre la scadenza naturale, e anche il mandato della Presidenza e del Consiglio Provinciale viene rimesso nelle mani delle società sportive e dei loro presidenti. Ci saremmo aspettati tutti un congedo diverso. Lo accettiamo così com’è, con serenità nonostante tutto, dopo un intero anno senza campionati, senza manifestazioni, senza corsi, partite o allenamenti, o quasi. Abbiamo provato a sopravvivere, a restare vicini alle società sportive, ai dirigenti, agli allenatori; le loro difficoltà sono anche le nostre. Se non ci siamo riusciti fino in fondo, ce ne scusiamo. Abbiamo predicato la pazienza, la prudenza e cercato di mantenere sempre viva la voglia di non mollare, di tenersi pronti a ripartire. Oggi sarebbe bello poter elencare i risultati di questi quattro anni: i numeri sempre in crescita, le tantissime attività sempre nuove e diverse, tante davvero. I risultati gestionali, i progetti, le nuove avventure che abbiamo intrapreso in questo periodo e che ci accompagneranno nei prossimi anni. Un mondo di esperienze, feste, incontri, a Bologna e in giro per tutta l’Italia… Ci stiamo preparando, invece, ad un futuro fatto di impegno e fatica e, sicuramente, caratterizzato da uno scenario molto più ristretto e complicato. La pandemia ci ha insegnato tanto, soprattutto a tornare ad essere umili, fantasiosi e più disponibili. Flessibili e generosi. Sopravvivrà solo chi saprà rinunciare a contare solamente i propri soldi e i minuti spesi, gli incarichi e i riconoscimenti. C’è bisogno di riscoprire tutto ciò che negli anni abbiamo perduto. Essere più efficienti e più generosi. Saper crescere nuovi operatori sportivi e nuovi dirigenti, accettando un ricambio e un rinnovamento che spesso teniamo bloccato. Ne saremo capaci? Un periodo così, dal punto di vista sportivo e associativo, non lo abbiamo mai subito. A Bologna, dal 1946, né il commissariamento, né mille altre vicende negative ci hanno mai colpito così duramente. Ma l’avversario oggi viene da fuori, dobbiamo restare uniti e ripartire insieme, anche se sarà un percorso lungo e difficile. Passeremo attraverso le elezioni amministrative (anche quelle politiche?), alla legge di riforma del Terzo Settore, alla grande Riforma dello Sport, del Coni e di tutta la politica del nostro paese. Ma saranno tante le novità, dentro e fuori alla nostra associazione, tra aggiornamenti legislativi, amministrativi, innovazioni tecnologiche, nuove discipline che avanzano, fino a ridisegnare tutto il nostro mondo, almeno per il prossimo decennio. Grazie a tutti quelli che hanno condiviso la strada, finora, anche e soprattutto in questi mesi drammatici, dove l’impegno e il lavoro di tanti, quotidiano e in mezzo alle difficoltà, ci ha permesso di restare ancora in piedi. La vera vittoria di questa tornata elettorale sarà quella di esserci, e di continuare a sognare uno sport condiviso, che tutti accoglie e tutti fa crescere.
A presto.
Andrea De David