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SETTEMBRE 2023.

Alphonse de Lamartine, è un personaggio quasi sconosciuto alla maggioranza delle persone. Invece, la sua figura meriterebbe un approfondimento, come uno dei protagonisti della vita politica e culturale della Francia e dell’intera Europa dell’800, a partire dagli anni immediatamente successivi alla Rivoluzione Francese. Uomo politico, dunque, che per un breve periodo fu anche Capo del Governo, a seguito della Rivoluzione del 1848 e dell’instaurazione della Seconda Repubblica. Ma, soprattutto, pensatore, filosofo, e scrittore poliedrico, essendosi cimentato in tutti i generi, dalla poesia al romanzo, viene considerato uno dei padri del Romanticismo e anticipatore del simbolismo. “Ovunque ci sia un infelice, Dio invia un cane”. Questo un suo celebre aforisma, frutto di un’altra sua convinzione. Fu, infatti, anche antesignano della protezione degli animali e uno degli ispiratori del movimento vegetariano. A questa frase abbiamo pensato quando, qualche giorno fa, abbiamo letto una piccola notizia, fra la curiosità e la denuncia civile. La Direttrice del Carcere di Lecce ha autorizzato, per alleviare la solitudine di un detenuto dell’istituto di pena, la visita del proprio cane. Pare infatti che questa persona, già senza fissa dimora e condannata per reati di minima rilevanza, non ricevesse da molto tempo altre visite e, in questo modo, l’autorità ha pensato di ottemperare all’art. 27 della Costituzione della Repubblica, là dove recita che “Le pene non devono essere contrarie al senso di umanità, ma tendere alla rieducazione del condannato”. La situazione delle carceri, in Italia, è da sempre sotto osservazione. Solamente in questi mesi del 2023, nelle carceri italiane si sono già verificati oltre 130 decessi. Di questi, esattamente la metà sono dovuti a suicidi. Fra i restanti, molti sono legati comunque a situazioni di deprivazione e aggravamento di condizioni pregresse, fisiche e psicologiche, già critiche di per sé. Durante l’estate, grande scalpore, e l’immediato interessamento dei media e della politica, hanno suscitato le morti di due giovani donne, a distanza di poche ore, entrambe per suicidio, nello stesso Carcere delle Vallette di Torino. I successivi eventi internazionali, hanno fatto poi calare il silenzio su questo tema. La Casa Circondariale di Bologna, pur all’avanguardia per livello gestionale e attività di assistenza e pene alternative, non è esente da questi problemi. La fatiscenza della struttura, la carenza di personale (in particolare, negli ultimi anni, di quello medico) e il sovraffollamento, sono all’ordine del giorno. La città, come sempre, cerca di porre rimedio, per quello che è possibile. Sono quasi 200 gli operatori di associazioni che propongono progetti all’interno del carcere. Molti di questi, purtroppo, si sono interrotti allo scoppio della pandemia, e stentano ancora a ripartire. Settimo Quartiere, da cui abbiamo preso il titolo, propone, per esempio, un ponte fra il Carcere e la città, attraverso Eduradio&Tv, con il Quartiere Navile e Azienda ASL di Bologna, proprio per cercare un rapporto con questo mondo, oggi sempre più complicato. A fronte di una capienza di 500 posti, sono ben 750 le presenze attuali (erano 1000 dieci anni fa), di cui oltre la metà stranieri, che non hanno famiglia e conoscenze in città o, spesso, neppure in Italia, e sono sempre di più i giovani e i giovanissimi. Anche il Centro Sportivo Italiano sta provando a mettersi in gioco, a fianco di Acli Bologna, già presente da anni con progetti innovativi, ultimo fra tutti un corso di formazione per centralinisti, rivolto agli ospiti della struttura, per venire incontro a una delle urgenze principali: il percorso di reinserimento nel mondo del lavoro. Allenamenti di calcio per un gruppo di ragazzi, partite amichevoli con ospiti esterni, un corso di formazione per aspiranti arbitri, con le prime nozioni del Regolamento di Gioco. Questi i primi passi per un percorso che speriamo sia lungo, e che non sarà comunque semplice per nessuno, per tendere una mano a tutti, in un’ottica di servizio e per uno sport davvero sempre più inclusivo. 

 

Andrea De David

presidenza@csibologna.it

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9 2023

 

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