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OTTOBRE 2023.

ODIANE NON è UNO SPORTNella bellissima intervista rilasciata di recente da Papa Francesco al TG1, c’è una risposta, in particolare, che ha fatto il giro del mondo. Dopo le tante domande sui principali temi di attualità, dalle drammatiche notizie che riguardano le tante guerre, Ucraina e Israele in particolare, scoppiate negli ultimi mesi, alle preoccupazioni per la crisi climatica e i disastri ambientali, dal tema dei migranti alle politiche sociali ed economiche, si è passati, infatti, a qualche fuori programma “personale”. Il racconto della sua vita in famiglia, la fidanzata prima della vocazione, l’amore per il mare. Ma, quando la domanda è stata posta al Papa argentino su chi fosse il più forte come calciatore fra i due connazionali, Leo Messi e Diego Armando Maradona, il Papa se n’è uscito con un numero da vero fuoriclasse. Non al genio e sregolatezza di Maradona ha, infatti, consegnato il riconoscimento, né alla grande classe e professionalità di Messi, ma al brasiliano Pelè, campione di sport e anche campione di umanità. È un dibattito, ovviamente senza risposta, che coinvolge da sempre. Chi ai tre citati aggiunge l’olandese Johan Cruijff, il prototipo del campione moderno, chi George Best, per quello che avrebbe potuto fare se non avesse dissipato il talento oppure, andando indietro nel tempo, il grande Alfredo Di Stefano, o anche, per non escludere i campioni nostrani, Valentino Mazzola, privato per ben due volte, a causa della Seconda Guerra Mondiale, e la terza volta dalla sorte, per la prematura scomparsa, del Campionato del Mondo. Mondiale invece conquistato due volte, e sempre da protagonista, dall’altro azzurro, Giuseppe Meazza. Comune denominatore, in questa e in mille altre occasioni di discussione, anche di argomento sportivo meno “alto”, sui social di tutto il mondo, la polemica, le offese, e l’utilizzo di un linguaggio volgare o, addirittura, violento. Questo è quanto si evince dal “Barometro dell’odio nello Sport”, un’interessantissima ricerca, realizzata nell’ambito del progetto “Odiare non è uno Sport”, che ha monitorato per tre mesi le pagine Facebook e Twitter di 5 testate sportive. Nel campione analizzato, pari a 3.412.956 su Facebook e 29.625 su Twitter, circa un milione di commenti sono stati classificati come hate speech e di questi circa 200.000 contenevano almeno un riferimento alla discriminazione. Non c’era bisogno di uno studio per sapere che, oggi, è sempre il calcio il tema dominante nelle interazioni online: rappresenta circa il 96% dei post analizzati su Facebook e Twitter. Rispetto al 2019, anno della prima rilevazione, la percentuale di post senza commenti di odio è diminuita dal 25,7% al 15,1%, mentre i post con più di 25 commenti di hate speech sono aumentati dal 13,6% al 29,8%. Anche su Twitter, rispetto al 2019, la percentuale di hate speech è cresciuta in maniera significativa: il 54,9% dei commenti è stato identificato come hate speech, mentre nel 2019 era il 31%. Fra i segnali di allerta, troviamo l’aggressività verbale, con una percentuale pari al 67,3%, seguita dal linguaggio volgare con il 22,1%. La discriminazione e aggressività fisica registrano valori più bassi nel 2022 rispetto al 2019, passando rispettivamente dal 7% al 6,5% e dal 6% al 4,1%. Alcuni personaggi collegati in qualche modo a questo sport, contribuiscono a generare un alto volume di interazioni a cui corrisponde una quota variabile tra il 10% e il 20% di volgarità, aggressività e discriminazione. Il progetto “Odiare non è uno sport”, insieme a sette ONG italiane con ampia esperienza nell’educazione alla cittadinanza globale, ha coinvolto anche gli Enti di Promozione Sportiva Centro Sportivo Italiano e Centro Nazionale Sportivo Libertas, insieme ad altre associazioni, e due Atenei (Università degli Studi di Torino e Università degli studi di Trieste) per la realizzazione della ricerca e la supervisione scientifica, e con il sostegno di Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Un tema relativamente nuovo, ma assolutamente importante, da tenere a mente anche per il futuro, per chi fa da sempre dello sport e dell’educazione il proprio obiettivo di riferimento.

Andrea De David

presidenza@csibologna.it

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