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NOVEMBRE 2023.

11 2023L’Armata dei Sonnambuli è un grande romanzo storico, politico e d’avventura, uscito proprio dieci anni orsono ad opera del collettivo letterario bolognese Wu Ming, ambientato ai tempi della Rivoluzione Francese. Unendo ricerca storica, romanzo d’appendice e critica storico-sociale, gli autori raccontano il breve e sanguinoso periodo del terrore giacobino, fra l’esecuzione di Re Luigi XVI e il colpo di Stato del Termidoro, con la morte sulla ghigliottina di Robespierre e dei suoi più stretti collaboratori. In questo scenario così tumultuoso, l’attenzione è focalizzata sullo scontro mortale fra il vendicatore mascherato Scaramouche (in realtà, un attore italiano emigrato in Francia che, pur comprendendo la deriva forcaiola della Rivoluzione, ne combatte i nemici, per difendere il popolo francese) e il misterioso Cavaliere d’Yvers, medico alchimista che, studiando magnetismo e mesmerismo, complotta per “risvegliare” un vero e proprio esercito di sonnambuli che, ai suoi ordini, possano sconfiggere la Rivoluzione e reinstaurare l’Ancien Regime. Nessuno, per il momento, ha invece l’intenzione, ma nemmeno la formula magica, per risvegliare l’Italia, il “Paese dei sonnambuli”, come dalla definizione utilizzata nel 2023 per il Rapporto Annuale del Censis sul nostro paese, giunto alla 57esima edizione e divenuto, negli ultimi anni, un bollettino sempre più interessante e, allo stesso tempo, quanto mai allarmante. Certamente, tutti questi dati vanno sempre presi con le molle, in quanto specchio di un paese che appare, anno dopo anno, sempre più indecifrabile. Ci sono comunque dati che sembrano inequivocabili, in quanto derivano da un percorso ormai delineato, anno dopo anno. Si tratta di un’idea di paese in preda all’apatia e alla rassegnazione. Un’Italia dove esiste sicuramente una parte più giovane, coraggiosa, intraprendente… Purtroppo, questa parte corrisponde in tutto, o almeno in parte, con quella percentuale di giovani, formati agli studi e pronti a entrare nel mercato del lavoro, che hanno deciso di partire per l’estero, senza avere idea di rientrare, oltre 35.000 ragazze e ragazzi anche nell’anno passato. Insieme a questi, molte decine di migliaia di persone che il lavoro non l’hanno perso, ma l’hanno lasciato volontariamente, per disillusione o disabitudine, il più delle volte senza un’alternativa credibile. E chi, se non i giovani, dovrebbe essere la leva del cambiamento? Ebbene, se nel 2050, cioè dopodomani, l’Italia avrà oltre quattro milioni di abitanti in meno rispetto a oggi, l’equivalente di una delle più grandi delle nostre regioni, saranno quasi il doppio, nello stesso periodo, i soggetti fuoriusciti dal lavoro attivo, per effetto dell’emigrazione, appunto ma, soprattutto, dei pensionamenti, del calo delle nascite e del basso numero di immigrati qualificati, i cui spostamenti, ormai, stanno anche cessando di spaventare l’opinione pubblica. Debito fuori controllo, crescenti problemi di mobilità, nuove povertà, queste le principali preoccupazioni per gli italiani. Su tutto, i problemi ambientali e climatici che gli eventi estremi di questi ultimi tre o quattro anni hanno posto in primo piano. Senza però, anche qui, aver formato una vera pubblica opinione che si spinga a fare massa critica o a orientare la politica in modo più favorevole. I “sonnambuli”, quindi, che si rifugiano nel privato, perseguendo piccoli interessi personali, privati, al massimo di ristrette élite o limitati gruppi di conoscenti. Si sono persi oltre un milione di volontari delle associazioni, negli ultimi vent’anni, anche se il volontariato è sempre molto diffuso. Ma vive sparso in piccoli rivoli, prezioso e insostituibile, sia chiaro, ma impotente di fronte alle nuove emergenze: il declino del Sistema Sanitario Nazionale, con il ricorso obbligatorio alla sanità privata, il caro vita, la crisi energetica, senza contare i conflitti sempre più frequenti, con un intervento bellico, anche dell’Italia, non così lontano, e la paura per l’insorgenza di nuove pandemie. Un paese di sonnambuli, quindi, che però sopravvive, nonostante tutto, ben consapevole, si potrebbe dire, dello scenario mondiale e che, forse, cova ancora nascosto il desiderio di risvegliarsi.

Andrea De David

presidenza@csibologna.it

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