«Un riconoscimento per i suoi studi e la solidarietà».
Lunedì 9 novembre alle 12 nella Sala del Consiglio comunale a Palazzo d’Accursio il Sindaco di Bologna Virginio Merola ha consegnato il Nettuno d’Oro a Monsignor Fiorenzo Facchini, sacerdote della Diocesi di Bologna e professore emerito di antropologia all’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.
Una grande gioia per tutta la città, per la Chiesa di Bologna, per l’Università e per le tante associazioni dove Mons. Fiorenzo Facchini ha operato nei decenni. Anche per il Centro Sportivo Italiano, che ha collaborato con lui a tanti eventi e progetti, in particolare per l’attività motoria e riabilitativa presso Casa Santa Chiara, partendo dall’incontro con Aldina Balboni. Mons. Fiorenzo Facchini è per tutti un esempio di eccellenza scientifica e divulgativa e, allo stesso tempo, un testimone di vita cristiana, passione educativa e solidarietà verso i più deboli, del quale Bologna non può che essere orgogliosa.
Oltre al Sindaco, è intervenuto alla cerimonia il Cardinale Matteo Zuppi. Le motivazioni del conferimento sono state lette dall’assessore Virginia Gieri. Alla cerimonia hanno partecipato i tre firmatari della proposta di conferimento del Nettuno d’Oro a Monsignor Facchini: Carla Landuzzi (Fondazione Ipsser), Paolo Galassi (Casa Santa Chiara), Gianluigi Poggi (Insieme per Cristina Onlus).
Il prestigioso riconoscimento, è arrivato nel giorno del suo 91° compleanno,
«Il Nettuno d’Oro – ha detto il sindaco nel suo saluto – è un riconoscimento molto importante per la città di Bologna. Sono molto contento della felice coincidenza con il suo compleanno e di poter essere io a consegnarlo, per quanto è avvenuto in questi anni: per come ha seguito la vicenda Magrini, per come ha dato un suo contributo a rendere umana questa città. È sempre faticoso, Lei che studia antropologia me lo potrà insegnare, tirare fuori l’umano e in questi tempi ne abbiamo estremo bisogno, siamo tutti impegnati a non perdere umanità in questa situazione». «Questo riconoscimento è davvero sentito – ha proseguito Merola – non solo da parte mia, ma da tutta la città. È un riconoscimento a una vita di studi nel campo dell’antropologia, in particolare, ed è un riconoscimento alle opere che lei ha fatto negli anni. Si dice che non contano gli anni, ma le opere e credo che lei lo abbia dimostrato abbondantemente con la sua vita che ha contribuito molto al senso civico, all’impegno di solidarietà e di carità che accomuna larga parte dei nostri cittadini e con la sua attenzione ai temi dell’educazione e di questo ci tenevo a ringraziarla».
«Tutti questi impegni nell’ambito sociale e assistenziale – ha sostenuto Monsignor Facchini in conclusione al suo intervento che ha ripercorso la sua vita accademica e di carità – non li ho vissuti in modo giustapposto o parallelo alla mia scelta di fondo, che è sempre rimasta il sacerdozio. Essi hanno arricchito di umanità i diversi ministeri che gli arcivescovi nella loro fiducia mi hanno assegnato nel mio lungo ministero: dall’Azione Cattolica alla Caritas, alla evangelizzazione nel campo della cultura e dell’università. Questi impegni nel sociale sono stati una delle tre facce della piramide della mia vita. Le altre sono il ministero sacerdotale e il campo culturale. Ho cercato di vivere i diversi impegni, nella società civile e nella Chiesa, in quella unità di valori e di ideali che vengono dal Signore Gesù Cristo, traendo dalle diverse esperienze ciò che può arricchire le persone, la società e la comunità cristiana. Di tutto ciò sono molto grato a Dio. Ma in questo momento desidero esprimere un vivissimo ringraziamento a lei, signor Sindaco, alla Giunta e a tutta la città di Bologna per il grande onore fattomi con l’attribuzione del Nettuno d’oro. E per concludere vorrei dedicare il premio che mi viene conferito alle persone con le quali abbiamo lavorato insieme, nella Università, nella diocesi, in Casa Santa Chiara, e alle persone che il Signore mi ha fatto incontrare nella vita sacerdotale, le mie pecorelle, come qualcuno amorevolmente dice, perché da tutti ho ricevuto qualcosa».
«Monsignor Facchini – ha detto il Cardinale Zuppi presente in aula del Consiglio – unisce due cose: una cultura e una storia accademica di prim’ordine e tanta vicinanza ai più deboli. E’ una tradizione della Chiesa di Bologna come lo fu con il beato Olinto Marella e don Paolo Serra Zanetti. Lo ringrazio perché ci aiuta a crescere nella cultura e nella comprensione del mondo e per la sua tanta attenzione alle persone che spesso hanno bisogno di vicinanza, sostegno e difesa». «Ringrazio il sindaco – ha proseguito l’arcivescovo – per la sua grande attenzione. Tre anni e mezzo fa propose al cardinal Caffarra di ricevere l’Archiginnasio, ma lui preferì declinare. Don Fiorenzo è uno dei primi sacerdoti che ho incontrato qui in diocesi e mi ha fatto conoscere l’opera e la figura di Aldina Balboni».
Nelle motivazioni del Comune che hanno portato alla scelta del conferimento del Nettuno d’oro a Monsignor Facchini si legge: «Il suo impegno scientifico si è unito ad un forte impegno culturale e umanitario, che lo ha portato a costruire forme di accoglienza e di solidarietà innovative nel welfare cittadino a favore di persone con disabilità attraverso la sua attività a Casa Santa Chiara, insieme ad Aldina Balboni. E’ stato tra i fondatori di “Insieme per Cristina Onlus” – a partire dalla vicenda di Cristina Magrini -,realtà che si occupa dei diritti delle persone in stato vegetativo e delle famiglie che se ne prendono cura. Continua e determinata la sua attenzione ai temi cruciali dell’esistenza e dell’educazione dei giovani, ha mostrato sempre attenzione alle persone più deboli che necessitano di aiuto.Il Sindaco e l’Amministrazione comunale, riconoscendo l’alto valore scientifico della sua opera quale antropologo e umanitaria, decide di conferire il Nettuno d’Oro».