Football on the rocks!
Non solo calcio. Nello scorso week end sono andate in scena, al nuovo Campo Pallavicini, l’etica dello sport ed i valori della solidarietà, con la disputa del 5° Memorial Erika Lazzari, la 26enne running back dei Neptunes scomparsa nel 2013 a causa di una malattia rara. White Tiger, Arciere, Sirene, Pirates e le padrone di casa delle Underdogs, queste le franchigie presenti, a sfidare con coraggio e allegria, nel nome di Erika, i rigori dell’inverno. Una giornata davvero stupenda, conclusa con il ricordo di Erika da parte dei genitori, delle tante amiche, e di tutto il mondo dell’american football. Di seguito, il racconto della giornata a cura dell’Ufficio Stampa Braves/Underdogs Bologna.
Il football è uno sport che spacca e, a dispetto di quello che i più possono pensare, quello femminile spacca di brutto. Già, perché sugli ultimi strascichi del burian, con i campi da gioco sepolti dalla neve, ben cinque squadre si sono trovate per disputare quello che potremmo chiamare “Artic Bowl” e per ricordare Erika Lazzari. A parte le Underdogs, padrone di casa, che si sono svegliate di buon mattino per spalare la neve, le altre quattro squadre partecipanti sono partite all’alba in direzione Bologna, e non proprio da dietro l’angolo ma rispettivamente da Savona, Massa, Asti e Milano. Questo evento ha rappresentato una grandissima vittoria, non solo da un punto di vista sportivo, come ha sottolineato Federica Mazzoni, consigliere del Comune di Bologna e presidente della VI commissione consiliare Istruzione, Cultura, giovani, Comunicazione:
“Aver avuto la fortuna di poter assistere alle partite del memorial ha rappresentato un esempio lampante di come uno sport, che esprime grande competitività, si traduca poi in un forte spirito di gruppo, di amicizia e di solidarietà. Sono tutte ragazze molto giovani che, scegliendo uno sport di nicchia come il football, tanto più se femminile, combattono forse inconsapevolmente contro moltissimi stereotipi e pregiudizi di genere. Questo, unito allo scopo benefico dell’iniziativa in un contesto bolognese in cui l’ospedale Sant’Orsola rappresenta un centro di eccellenza a livello nazionale per la lotta alle malattie rare, contribuisce in modo determinante a smuovere le coscienze e a fare cultura.”
In un week end in cui c’è stata un’ecatombe mai vista a memoria d’uomo di partite rinviate, grazie a un’organizzazione impeccabile, tra una tazza di tè bollente e l’altra, tutte le partite del Bowl si sono svolte regolarmente, con le Underdogs che escono imbattute da tutti i confronti a farla da padrone! Il trucco c’è (e si vede), si chiama campo in erba sintetica, quasi una chimera nel football nostrano, un miraggio che si è materializzato grazie alla collaborazione con il C.S.I. Centro Sportivo Italiano, Comitato di Bologna, e alla loro visione pionieristica, per dirla con le parole del vicepresidente provinciale del Centro Sportivo Italiano, Elena Boni:
“È stata una manifestazione meravigliosa, sia per lo scopo benefico che per la tipologia di incontro sportivo. Il C.S.I. è abituato a questo tipo di collaborazioni, ricordo che qui a Bologna le punte di diamante della nostra attività sono, a livello femminile, il basket e il calcio a cinque. È un’emozione grandissima tutte le volte rinnovare la passione attraverso i volti e l’energia delle atlete e degli atleti in campo, e dei dirigenti che li accompagnano ed è in questo che si concretizza la mission del Centro Sportivo Italiano.”
Alla fine, freddo polare a parte, il bilancio della manifestazione è stato sicuramente positivo, sia per il numero di persone coinvolte che per la qualità dei rapporti che ha creato e a consolidato. Una giornata in cui tutti i partecipanti, per il semplice fatto di esserci comunque stati, hanno sicuramente vinto. Lo sport, nel senso più ampio del termine, così come la solidarietà, hanno stravinto.
Marcello Menegatti
Ufficio Stampa Braves / Underdogs Bologna
