Fortitudo 1901 Rugby ASD nasce nel 2007 da un gruppetto sparuto di ex giocatori dell’Ova Rugby di Pieve di Cento che dà vita al Bologna Lions Rugby ASD. Affiliato al CSI Bologna dal 2015, grazie ad un progetto di collaborazione con S.G. FORTITUDO si trasforma in Fortitudo 1901 Rugby A.S.D. per portare avanti un progetto educativo dedicato a bambini e ragazzi.
Svolge l'attività presso il Birra Stadium Rugby in via del Triumvirato 36, all’incrocio con via della Birra, all’interno della Parrocchia Nostra Signora della Pace e presso il CAMPO SALUS – Sg Fortitudo 1901 Via Frassinago, 26 a Bologna.
Lo sviluppo di questo sodalizio è raccontato nelle pagine del volume "SG FORTITUDO 2002 - 2021", presentato in occasione della Festa dei 120 anni della S.G. Fortitudo, svoltasi nella storica palestra di via San Felice a Bologna, lo scorso 11 dicembre. Il libro è una raccolta di testimonianze di realtà sportive nate in seno alla polisportiva nei suoi 120 anni di vita, tra le quali appunto la Fortitudo 1901 Rugby A.S.D.
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Una polisportiva nata in un Oratorio.
Una polisportiva che fa dell’integrazione e, non solo, uno dei propri principi. Poteva, la S.G. Fortitudo, dimenticarsi di una disciplina nobile qual è il rugby? Assolutamente no. E allora ecco la nascita della Fortitudo 1901 Rugby A.S.D., affiliata, dal 2018, alla S.G. Fortitudo ASD in qualità di sezione autonoma. Una storia, quella del pallone ovale, abbastanza recente come dimostrano i tre anni di vita. Ma anche e soprattutto una genesi che ricalca in tutto e per tutto la storia ultracentenaria della S.G. Fortitudo.
Scopriamone, passo dopo passo, il motivo. In principio, siamo nel 2007, un gruppetto sparuto di ex giocatori dell’Ova Rugby di Pieve di Cento dà vita al Bologna Lions Rugby ASD.
Dal 2020 la denominazione viene modifica in Fortitudo 1901 Rugby ASD. Ma non è solo la modifica del nome che lega indissolubilmente le due storie. Perché la Fortitudo 1901 Rugby si dedica solo ed esclusivamente della promozione di questa disciplina a livello giovanile. E lo fa partendo, come era successo con don Ma- riotti, da una piccola-grande parrocchia di periferia.
La sezione è affiliata alla Fir (Federazione Italiana Rugby) comitato regionale Emilia Romagna, al CSI (Centro Sportivo Italiano) di Bologna e all’Anspi, l’Ass sociazione Nazionale San Paolo Italia. L’attività è dedicata alle categorie più piccole: Under 5 (2017/2018), Under 7 (2015/2016) e Under 9 (2013/2014). A tutt’oggi gli atleti sono 72 e sono affidati a uno staff che è supervisionato dal consulente tecnico Prof. Gilberto Pellegrini, insegnante di educazione fisica e guidato dal Director of Rugby Aurelien L’Hotelier, di chiara origine francese. Nello staff tecnico troviamo sedici persone tra le quali educatori, laureati o laureandi in Scienze Motorie, studenti con la qualifica di educatori junior e alcuni ex giocatori considerati alla stregua di “specialist”, in fase di formazione Fir.
Proprio la selezione dello staff tecnico è il tratto distintivo della Fortitudo che non è interessata ad avere i classici allenatori, ma veri e propri educatori che, oltre al discorso del rugby, sappiano calarsi nel modo migliore nello sport oratoriale. Senza dimenticare, ovviamente, le competenze motorie anche per altre discipline che esulino dal classico rugby.
Ma il punto di contatto principale, tra Fortitudo 1901 Rugby e l’origine della S.G. sta proprio nel campo. Perché l’impianto che si sono costruiti, passo dopo passo, quelli del pallone ovale, si chiama Birra Stadium Rugby e si trova in via del Triumvirato 36, all’incrocio con via della Birra, all’interno della Parrocchia (eccolo il punto di contatto) di Nostra Signora della Pace. Il campo secondario è quello Salus di via Frassinago 26 e qua, ovviamente, il punto di contatto è ancora più palese. Oltre allo staff che è stato creato, la Fortitudo 1901 Rugby non può che ringraziare la disponibilità e l’apertura del parroco di Nostra Signora della Pace. Già, perché don Andrea Grillenzoni non ha avuto esitazioni: ha consentito che il rugby entrasse nel suo Oratorio. Così, grazie a lui e all’opera congiunta di volontari ed ex giocatori che hanno fatto squadra nel senso più complessivo del temine, è stato riaperto, nel 2015, un campo da calcio parrocchiale che di fatto era inutilizzato da più di quindici anni. E così, quasi per magia (in realtà per il sudore e l’intervento di tante persone) è nato il Birra Stadium Rugby: un bel manto d’erba circondato da una staccionata in legno all’inglese e porte da rugby fisse alte 8 metri. Dal calcio (il vecchio e storico campo della Birra) al rugby, ma solo in ambito oratoriale e scolastico, perché la missione scelta dalla Fortitudo è quella di fare sport in ambito parrocchiale e mettere sullo stesso piano bambini, educatori e genitori, all’insegna dell’amicizia. Il campo è divenuto un gioiellino a tutti gli effetti: per renderlo più funzionale e accogliente, oltre che a norma - esiste un contratto di comodato d’uso gratuito sottoscritto con don Grillenzoni che viene rinnovato di anno in anno - sono state abbattute e rimosse le vecchie recinzioni in ferro arrugginite e obsolete che si trovavano ai bordi del campo in erba. Sono stati ristrutturati gli spogliatoi e creati, ex novo, servizi igienici utilizzabili anche da persone disabili. E nell’ambito di normative rispettate, ecco la sostituzione del quadro elettrico e dei fari del vecchio impianto di illuminazione preesistente. È stata una magia ma, in realtà, è stata una “piccola officina di valori” perché la missione è stata portata a termine da una coriacea, tenace e coraggiosa squadra di addetti, formata da volontari ed ex giocatori che hanno potuto conta- re su aiuti, erogazioni liberali e sponsorizzazioni ottenute da alcune imprese legate al territorio.
La missione dichiarata da parte della Fortitudo 1901 Rugby è quella di crescere giovani, educati, forti, maturi e sensibili nei confronti del prossimo, in grado di emergere nella realtà del rugby delle Due Torri e far volare sempre più in alto l’aquila della Fortitudo, che ha alle spalle 120 di storia. Il problema è che costruire atleti, al giorno d’oggi, è piuttosto complicato perché, pandemia a parte, i bambini sono sempre più spesso confinati nelle loro case, per le differenti situazioni sociali, rispetto alle generazione che li hanno preceduti.
Manca il gioco libero per un eccesso di protezione famigliare e per norme discutibili sulla sicurezza o per regolamenti condominiali. I bambini del ventunesimo secolo stanno crescendo tra mille problemi. Ecco perché, come spiega la Fortitudo 1901 Rugby, l’intento è quello di restituire a quanti - bambine e bambini - scelgono il mondo dell’aquila la possibilità di crescere sotto l’aspetto motorio e anche come rugbisti.
Da non dimenticare, poi, che Fortitudo 1901 Rugby è partner della Fondazione il BeNe Onlus di AISA Onlus e promuove, ogni anno, eventi sportivi che hanno come fine la raccolta di fondi a supporto della ricerca nel campo delle malattie rare neurologiche e riversa a queste realtà il cento per cento di quanto ottenuto da tali iniziative. Non solo: la Fortitudo 1901 Rugby nel campo Salus-S.G. Fortitudo ha portato avanti allenamenti settimanali (costanti) di tipo individuale per i tesserati durante il periodo di lockdown. Così facendo, la Fortitudo 1901 Rugby si è trasformata in un preciso punto di riferimento sia per i mini atleti sia per le loro famiglie. Con i bambini che hanno potuto continuare a giocare con la palla ovale, divertendosi in sicurezza.
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Testo tratto dal Libro SG FORTITUDO 2002 - 2021