SETTEMBRE 2022.
Cinquant'anni sono sempre una bella storia. E un'occasione da festeggiare, con il sorriso. San Mamolo, non a caso, è il nome di una strada, lunga, bella e storica. E anche di una porta, aperta ad accogliere chi attraversa la piazza che ancora ne porta il nome, per entrare nella nostra grande città. Ma, per noi del CSI, è soprattutto il nome di una Polisportiva. Nelle passate settimane la compagine biancoblù ha festeggiato in grande stile i propri 50 anni, con una serie di iniziative davvero belle ed emozionanti. Dalle attività sportive ai convegni, alla presentazione del volume scritto da Marco Tarozzi e Alessandro Cillario, ricco di interventi, testimonianze, statistiche e fotografie di quella che è stata una cavalcata davvero incredibile, fatta di episodi irripetibili ma, allo stesso tempo, proiettata nel futuro. Tutto questo è nato da un connubio fatale. Quello fra Romano Lanzarini, allora giovanissimo professore di belle speranze, pieno di idee e passione sportiva, e Don Novello Pederzini, parroco della Chiesa dei Santi Francesco Saverio e Mamolo, intellettuale e divulgatore ma, allo stesso tempo, profetico e attento alle possibilità di crescita e educazione dei giovani. Luogo di questo incontro così fecondo, i gradini di via San Mamolo n. 139, nel cuore di quel quartiere conosciuto in città e, in un certo senso, in gran parte d’Italia, come una zona di élite e abbastanza inaccessibile, poi divenuta inaspettatamente anche territorio di accoglienza e partecipazione, negli ultimi anni non esente dai tanti problemi, sociali e di vivibilità, che caratterizzano Bologna. Una palestra nella “pancia” di una Chiesa, un progetto più ampio (mai completato, purtroppo) che comprendeva altri spazi, fra cui addirittura una piscina. E, tutto intorno, un mondo di operatori, volontari, dirigenti e istruttori che crescevano nei decenni. Una base fatta di amicizia e passione sportiva, fondata però sulla professionalità, tutta la base dirigente veniva infatti dall’Isef prima e da Scienze Motorie poi. Un percorso che ha prodotto decine di atleti, allenatori, dirigenti e arbitri di livello nazionale (un patrimonio eccezionale, che non viene però mai sbandierato) oltre a professionisti, imprenditori e personalità di gran livello che qui sono nate e si sono formate. Impossibile ricordarne tutte le attività e le imprese, sportive e associative, non ci riesce infatti neppure il ponderoso volume che è stato stampato per l’occasione! Non possiamo però non partire dalla pallacanestro. Nella nostra Basket City, il San Mamolo è sempre stata un’autentica Terza Torre, grazie alla competenza degli allenatori e ai risultati delle squadre biancoblù, partendo dai piccolissimi fino alle squadre open, sempre ricche di ragazzi del quartiere, di talenti cresciuti sin dal settore giovanile e di studenti universitari. Non poteva mancare la forza e la grazia della ginnastica ritmica. Le ragazze sono state, da sempre, protagoniste delle manifestazioni CSI a livello provinciale e regionale, senza dimenticare le partecipazioni alle tante Finali Nazionali CSI, che le hanno sempre viste ritornare cariche di meritate medaglie. Un capitolo a parte merita il judo che, pur avendo oggi cambiato i dirigenti del passato, ha sempre visto la società come un punto di riferimento, anche a livello nazionale. Viviamo in questi anni tempi difficili, tempi di grandi sfide e responsabilità, e il mondo dello sport non ne è esente; anzi, si sta dimostrando sempre di più un pilastro fondamentale della società, un baluardo dell’educazione, della solidarietà e dell’inclusione. E di questo, la Polisportiva San Mamolo è un esempio, coniugando valori saldi nelle radici della tradizione con l’innovazione e le proposte che sa sempre offrire a tutta la cittadinanza. Da sempre, una palestra di vita, gestita con passione e competenza, come immaginato a suo tempo da Don Novello, che oggi non c’è più, ma protegge i suoi ragazzi dall’alto. Congratulazioni al Prof. Lanzarini, circondato da dirigenti giovani e giovanissimi che, come è giusto che sia, ne hanno via via rilevato le mansioni, che ne hanno fatto una realtà accogliente e attenta alla cura della persona, dedicata all'innovazione, ma senza dimenticare o lasciare indietro nessuno. Fino a farne un "luogo del cuore" per tantissimi bolognesi, sportivi e non solo, sempre in un percorso condiviso con il Centro Sportivo Italiano.
Andrea De David