
Dal presidente della Fondazione Milano Cortina, Giovanni Malagò, al capitano della Nazionale di calcio campione del mondo nel 1982, Dino Zoff, passando per l’ex numero uno del Cip, Luca Pancalli, e – a proposito di sport paralimpico – per Francesco Messori, responsabile nazionale per il CSI della promozione sportiva delle attività delle persone con disabilità.
Sono alcuni dei nomi insigniti del Premio De Sanctis “Sport, rispetto e legalità”, andato in scena la mattina del 30 ottobre a Roma, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Un riconoscimento volto a celebrare atleti, dirigenti e personalità che hanno fatto dello sport e dei suoi valori una testimonianza di lealtà, correttezza e umanità.
Tra i premiati anche Stefano Milone, l’arbitro che ha denunciato il collega Catanoso, arrestato per combine di partite del campionato Primavera.
È stato un altro monumento dell’Italia di Bearzot, campione mondiale nel Mundial di Spagna ’82, Marco Tardelli, a leggere la motivazione del premio per Francesco Messori:
«Un sognatore molto concreto che è diventato il capitano della nazionale con cui ha disputato ben tre mondiali – ha spiegato l’ex centrocampista azzurro – Francesco ha capito ben presto che per essere realisti bisogna immaginare l’impossibile e poi farlo accadere.
Ha avuto alle spalle una famiglia straordinaria che l’ha sempre sostenuto, incoraggiato e tenuto per mano.
La storia di Francesco è stata costellata di successi e dolori, di cadute e risalite, e il modo in cui le ha affrontate ci ricorda cos’è veramente lo sport. Non certo denaro, protagonismo e successo facile, ma il terreno su cui inseguire le proprie passioni e realizzarle».
Emozionato e soddisfatto al momento della consegna il giovane Messori dopo aver ringraziato il presidente De Sanctis e Tardelli per il grande affetto dimostrato negli anni nei suoi confronti, ha dichiarato nel corso della cerimonia. “E’ un onore per me essere stato scelto insieme a simili nomi dello sport italiano. Questo premio va esteso ai miei compagni di squadra e a chi come me porta avanti una simile testimonianza di vita. Nel mio percorso di vita ci tengo a sottolineare come la mia e la nostra disabilità non vada sbandierata o idolatrata per diventare dei personaggi. Va riscoperta come dono, invece mettendola al servizio delle persone e di chi si incontra nel proprio cammino”
Emozionato e soddisfatto al momento della consegna, il giovane Messori, dopo aver ringraziato il presidente De Sanctis e Tardelli per il grande affetto dimostratogli negli anni, ha dichiarato nel corso della cerimonia:
«È un onore per me essere stato scelto insieme a simili nomi dello sport italiano.
Questo premio va esteso ai miei compagni di squadra e a chi, come me, porta avanti una simile testimonianza di vita.
Nel mio percorso di vita tengo a sottolineare come la mia e la nostra disabilità non vadano sbandierate o idolatrate per diventare personaggi.
Va riscoperta come dono invece, mettendola al servizio delle persone e di chi si incontra nel proprio cammino».
A leggere invece la motivazione del premio per Dino Zoff è stato il numero uno del Milan, Paolo Scaroni, mentre il riconoscimento gli è stato consegnato dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.
Premiati poi gli atleti Filippo Macchi, schermitore e argento olimpico a Parigi, e Nicoletta Flutti, dirigente UEFA per la sostenibilità.
Nella giuria del Premio – di cui fa parte anche il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi – erano presenti Gianni Letta (presidente del Premio De Sanctis), Francesco De Sanctis (presidente della Fondazione De Sanctis), il procuratore federale FIGC Giuseppe Chiné, il presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma, il presidente USSI Gianfranco Coppola e il direttore esecutivo UEFA Michele Uva.
Presente anche la pluricampionessa Bebe Vio, testimonial del premio.
